SBIANCAMENTO DENTALE

13 Giu 2017

SBIANCAMENTO DENTALE

Abbiamo già affrontato in una precedenza il tema dei denti più bianchi e abbiamo visto quali sono le diverse tipologie di trattamenti che possono aiutare ad avere denti più sani.

Questa volta vogliamo però approfondire quello che è il trattamento estetico più richiesto e che permette di migliorare visibilmente il colore dei denti, rendendoli più bianchi: lo sbiancamento dentale.

 

Come abbiamo già visto, il colore della dentatura dipende dalla dentina, cioè dallo strato più interno del dente situato al di sotto dello smalto ed è determinato geneticamente al pari di pelle e capelli e quando si hanno denti non proprio bianchi, la colpa è da attribuirsi in molti casi a caratteristiche genetiche sfavorevoli. Ci sono però anche alcuni fattori esterni che contribuiscono ad alterare il colore dei denti, come il fumo o l’assunzione regolare di cibi o bevande particolari, come caffè, liquirizia, tè e coloranti artificiali.

Seguendo poi un normale processo fisiologico di invecchiamento, il colore cambia anche con il passare degli anni, perché i denti si consumano e lo smalto si assottiglia, con il risultato che i denti diventano più scuri e perdono in trasparenza.

Si può intervenire in tutti questi casi con lo sbiancamento dentale per riportare i denti alla brillantezza e al colore originale. A questo primo tipo di sbiancamento “cosmetico” si affiancano poi altri tipi di sbiancamenti utili per risolvere le discromie dentali dovute a patologie sistemiche (per esempio la fluorosi o disordini ematici) oppure agli esiti di terapie con alcuni tipi di antibiotici durante l’infanzia (ad esempio le tetracicline).

 

Lo sbiancamento dentale è una delle pratiche odontoiatriche più antiche nella storia!

I Fenici e gli Antichi Romani erano soliti usare impacchi di cera per sbiancare i denti, mentre nel Medioevo si utilizzavano soluzioni acide per sciogliere lo strato più superficiale di smalto pigmentato e raspe di ferro per limarlo. Si sono poi diffusi i rimedi popolari che prevedevano l’utilizzo delle foglie di salvia, delle bucce di limone o del bicarbonato di sodio da strofinare sui denti, mentre verso la fine dell’Ottocento ci si avvicina alle pratiche più contemporanee e iniziano a comparire i primi trattamenti a base di perossido di idrogeno, che ancora oggi riveste un ruolo cruciale nell’azione sbiancante.

 

Oggi la procedura odontoiatrica dello sbiancamento dentale si ottiene utilizzando prodotti che contengono perossido di idrogeno e perossido di carbammide, impiegati in varie concentrazioni a seconda della tecnica che si intende utilizzare e delle esigenze del paziente. Nel momento in cui viene posto a contatto con i denti, il perossido libera molecole di ossigeno, che vanno a disgregare le molecole dei pigmenti responsabili della discromia, rendendoli non più visibili e ottenendo l’effetto sbiancante.

In assenza di carie, sensibilità dei denti o altre patologie, il trattamento può essere effettuato su tutti i pazienti e si possono sbiancare sia i denti vitali che i denti devitalizzati.

 

Sbiancamento con lampada per denti vitali

Per schiarire la tonalità di colore dei propri denti è possibile utilizzare prodotti in gel a base di perossidi. Questo gel applicato sui denti viene esposto ad un fascio di luce alogena che ha lo scopo di attivare una reazione chimica che favorisce la penetrazione del perossido attraverso i prismi dello smalto. La durata della procedura è di circa un’ora e di solito si ottiene già un ottimo risultato con una unica seduta. In alcuni casi potrà eventualmente essere necessario farne una seconda dopo un paio di settimane ed il risultato ottenuto è normalmente consistente e durevole per molti anni.

 

Sbiancamento con mascherine domiciliari

Tecnica oggi decisamente meno utilizzata rispetto al passato perché prevede tempi più lunghi, si basa sullo stesso concetto sopra esposto. La tecnica prevede il rilievo di impronte e l’approntamento di mascherine all’interno delle quali il paziente al proprio domicilio posizionerà il gel, simile a quello che viene usato in studio, ma a concentrazione di sostanza attiva inferiore per ovvie ragioni di sicurezza. Per questo motivo la procedura sarà un po’ più lunga e non sempre altrettanto efficace.

 

Sbiancamento endodontico per denti devitalizzati

Un dente non vitale (o devitalizzato) a volte può presentare un cambiamento di colore, diventando più scuro e provocando sgradevoli problemi estetici, soprattutto se è nel gruppo dei denti anteriori. In realtà questo dente non è più scuro in valore assoluto, ma essendo devitalizzato e quindi “morto” ha perso la sua naturale lucentezza e trasparenza, risultando quindi meno permeabile alla luce passante: il risultato sarà una maggiore opacità ed una percezione di colore più scuro. Con la tecnica chiamata “walking bleach”, che consiste nell’inserimento di prodotti sbiancanti a base di perossidi all’interno della camera pulpare, in grado di ossidare le sostanze pigmentate, si riesce molto spesso ad ottenere un importante ripristino del normale colore e traslucenza del dente. Il risultato estetico si ottiene generalmente con 2-5 sedute.

 

Lo sbiancamento dentale professionale è una pratica sicura per i pazienti, che non altera o rovina lo smalto e non danneggia in nessun modo i denti!

Una volta eseguito lo sbiancamento possono verificarsi alcuni fastidi, ma sono tutti temporanei e presenti per un massimo di 72 ore. L’effetto collaterale più comune è l’ipersensibilità, che può essere più o meno lieve, ma reversibile nel giro di poche ore oppure, in pochissimi casi, nel giro di qualche giorno. Può verificarsi anche una temporanea infiammazione delle gengive dovuta al contatto con l’agente sbiancante (nonostante venga preventivamente posizionata proprio per evitare questo effetto una “diga”, cioè una protezione meccanica) ma la cosa non deve assolutamente preoccupare poiché è normale e si risolve spontaneamente in poche ore.

 

Per ottenere dei risultati e perché avvenga tutto in sicurezza è ovviamente necessaria una visita accurata da parte del dentista e l’uso di prodotti certificati!

È poi importante ricordare che lo sbiancamento è un trattamento estetico che non può assolutamente sostituire una pulizia dentale professionale e che una buona igiene orale quotidiana è il primo passo per mantenere i denti puliti e diminuire il rischio di incorrere nell’attacco di batteri che innescano il meccanismo di pigmentazione della dentina.

Come sempre, non esitate a chiederci consigli e chiarimenti!

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