LETTERE DAI MIEI PAZIENTI

LETTERE DAI MIEI PAZIENTI

Come tutti i miei pazienti ben sanno, uno dei miei motivi di orgoglio, e che credo corrisponda ad elemento di rassicurazione per loro, è il fatto di essere titolare di questo mio primo ed unico studio da 32 anni. Penso con un pizzico di presunzione che questa durata, che mi permette di avere in cura da tempo la terza generazione dei miei pazienti iniziali, sia anche prova di quanto ho fatto in questi anni: prendermi sempre cura dei miei pazienti con onestà intellettuale, con attenzione, con l’intento primario di non tradire mai la loro fiducia e con il costante sforzo di comprendere i loro veri bisogni.

Come amo ripetere, sono un medico, ho fatto un giuramento molti anni fa, e quando visito un paziente spero di non trovare nulla da fare su di lui. Vuol dire che sta bene e che ho ben operato su di lui fino a quel momento. E ai pazienti che ridendo dicono “mi dispiace che lei non mi abbia trovato nulla da fare!” rispondo dicendo che invece ne sono felice e che in cambio di questo bel risultato ottenuto insieme, si dovrà impegnare a non ammalarsi e a farmi buona pubblicità!

Ciò detto, ecco allora una graditissima idea per questa news: condividere con tutti voi quanto ha generosamente scritto un mio paziente storico, con evidente sincera spontaneità di cui gli sono immensamente grato, firmandosi per esteso ed autorizzandomi a condividerlo. Sperando sia uno spunto per altri pazienti altrettanto storici a fare altrettanto!

LA LETTERA DELLA FAMIGLIA LEONI – FOSSA

“Se la memoria non mi inganna, il mio primo incontro col Prof. Mauro Labanca avvenne in un caldo pomeriggio estivo di tanti, tanti anni fa, quando – timoroso, ma anche molto speranzoso – suonai per la prima volta il campanello del suo studio. Il nominativo del “Prof” mi era stato comunicato dall’allora mia dentista di riferimento che, non riuscendo a venire a capo di una “tragica” situazione dentale, mi consigliò “un giovane e talentuoso dentista, bravissimo e destinato a fare tanta strada, che sicuramente sarebbe stato in grado di consigliarmi nel migliore dei modi”. Fu con queste premesse che incontrai per la prima volta il Prof. Labanca. Mi ricordo che l’immediata sensazione fu di tranquillità e speranza, poiché colui che battezzai subito “il mio nuovo dentista” si dimostrò affabile, preparato e ben disposto ad affrontare i miei annosi problemi dentali. Dal quel momento iniziammo, insieme, il percorso di “riabilitazione” della mia bocca. Percorso molto lungo che – tra alti e bassi – ha avuto come epilogo il completo ripristino funzionale.

Inutile dire che il rapporto col “Prof” – inizialmente strettamente professionale – si è ben presto trasformato in qualcosa di più profondo che mi permetto di definire di amicizia e reciproca considerazione e stima. Gli incontri che abbiamo periodicamente avuto, e che abbiamo ancora oggi, sono stati e sono tuttora, anche occasione di scambio di vedute, di consigli di letture, di commento dei fatti della vita di tutti i giorni o di confronto su argomenti scientifici. Spesso, una facezia o una semplice battuta scherzosa è servita a stemperare un certo timore per così dire atavico, comunque sempre difficile da rimuovere completamente. Ma la cosa più importante è la consapevolezza che, quando si varca la soglia del suo studio, non si entra angosciati in un tunnel di “paura del dentista”, ma in un luogo dove si viene ascoltati, si ricevono mille attenzioni e tutte le informazioni (anche tecniche come piace a me) circa i problemi e le cure da affrontare. Si ha, in definitiva, la sensazione di essere in buone mani, sia dal punto di vista professionale che umano. E da un dentista non puoi aspettarti nulla di più!

A seguito della mia esperienza, anche mia moglie – da sempre terrorizzata dai dentisti al punto da rifiutare anche una semplice visita – con un atto di “coraggio” si è anch’essa affidata alle abili mani del Prof. Labanca. Da quel momento ha cominciato a cambiare l’ottica con cui veniva visto il dentista e le si è aperto un nuovo mondo di maggiore consapevolezza e tranquillità. Praticamente “folgorata sulla via di Damasco”!! Inutile dire che questo cambiamento è diretta conseguenza di capacità professionale, disponibilità e, soprattutto, di tanta pazienza e cordialità.

Ovviamente, anche nostro figlio ha scelto di essere un paziente del professore ed è ben felice di esserlo.

Infine, è doveroso rivolgere anche un elogio a tutto lo staff dello studio che – sapientemente selezionato dal “Prof” – lo coadiuva nel curare, tranquillizzare ed accudire i pazienti, non tralasciando di aiutarli anche nell’evasione delle pratiche burocratiche.

Con gratitudine ed affetto,
Famiglia Leoni-Fossa”

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