ESTETICA DEL VISO E TRATTAMENTO DEI TESSUTI PERILABIALI

19 Apr 2017

ESTETICA DEL VISO E TRATTAMENTO DEI TESSUTI PERILABIALI

Quando si effettua una riabilitazione protesica completa o complessa e si ripristina l’estetica del sorriso, è importante adottare un approccio globale e multidisciplinare al fine di ottenere sia una correzione dei rapporti occlusali, sia un’ottimizzazione estetica del viso, con un armonico rapporto tra denti, ossa e tessuti molli.

Per questo motivo è opportuno considerare l’insieme del viso, dei tessuti che lo compongono e l’invecchiamento di questi ultimi. Non farlo può infatti determinare un successo solo parziale dell’operato svolto e comportare quindi una mancata armonia tra il nostro lavoro e il volto nel suo insieme.

 

Negli anni il viso subisce notevoli cambiamenti che interessano non solo la pelle, ma anche le strutture più profonde. La pelle del viso può presentare una diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e comportare cambiamenti della muscolatura mimica, mentre le strutture sottostanti (lo scheletro osseo e le cartilagini) possono andare incontro a riassorbimenti o rimaneggiamenti.

È proprio per questo coinvolgimento di tutte le strutture presenti che risulta importante eseguire una valutazione tridimensionale del volto prima di effettuare qualsiasi tipo di trattamento.

L’analisi del volto viene fatta integralmente, esaminando la forma del viso e la corrispondenza biologica con l’età del paziente, raccogliendo più informazioni possibili relative alle proporzioni e alla simmetria. Un attento esame visivo ci aiuta a capire quali sono le zone del volto che catturano maggiormente la nostra attenzione, cercando di comprenderne anche il motivo.

Il profilo ci fornisce informazioni relative all’altezza facciale soprattutto in rapporto alle dimensioni del terzo inferiore del viso. Una variazione di quest’ultimo altera l’armonia e quindi la percezione da parte di chi ci guarda.

L’esame della regione orale viene effettuato valutando forma, dimensione, volume, tono e simmetria del labbro superiore con il labbro inferiore, facendo molta attenzione al vermiglio, detto anche arco di cupido, e dell’esistenza di inestetismi cutanei quali il codice a barre sul bordo superiore del labbro e delle pliche naso-labiali.

L’importanza del ripristino del volume delle strutture profonde nel trattamento delle rughe è ormai ampiamente riconosciuta nella letteratura internazionale.

 

L’acido ialuronico

Molti materiali sono stati usati in passato per aumentare il volume dei tessuti molli del volto e per il trattamento delle rughe più superficiali, ottenendo risultati differenti nel tempo. La ricerca del “prodotto ideale” ha da sempre avuto come obiettivo quello di trovare un materiale biocompatibile, a lunga durata, naturale nel risultato e al tatto, facilmente iniettabile e scevro da complicanze.

I materiali più sicuri sono quelli a base di acido ialuronico naturale, ma purtroppo devono essere ripetuti nel tempo.

L’acido ialuronico è un disaccaride presente in tutti i tessuti connettivi umani, compresa quindi la cute. La sua funzione è quella di conferire la giusta elasticità ed idratazione ai tessuti, fungendo da elemento ritentivo dei liquidi. Ognuno di noi ha circa 15 gr di acido ialuronico presente nel corpo, un terzo del quale viene sostituito fisiologicamente ogni giorno. Questa sostanza è fondamentale per la formazione della matrice e delle fibre elastiche. L’introduzione di acido ialuronico nella superficie del derma permette di produrre una sostanza (poco prodotta dal nostro organismo nel periodo dell’invecchiamento cellulare) capace di stimolare la neosintesi di collagene, elastina ed acido ialuronico endogeno, favorendo la riorganizzazione della matrice extracellulare.

Se si utilizza l’acido ialuronico nella sua forma cross-linkata e quindi più pesante (il così detto filler), il materiale impiantato agisce come volumizzante senza esercitare alcuna stimolazione a livello biologico e si ottiene quell’effetto di riempimento e ripristino dei volumi ben noto e a volte anche poco naturale e poco bello da vedersi. Il risultato inizierà a diminuire dopo circa 3-4 mesi e dopo circa 6 mesi si renderà necessario un nuovo trattamento.

Se si utilizza invece l’acido ialuronico nella sua forma pura si ottiene come effetto una biorivitalizzazione: in pratica il materiale introdotto richiama liquidi e stimola la produzione di nuovo acido ialuronico endogeno, andando a ripristinare quello che viene fisiologicamente perso con l’invecchiamento, con l’esposizione ai raggi ultravioletti, per il fumo e per l’inquinamento atmosferico. L’effetto iniziale è meno eclatante ed evidente rispetto all’utilizzo dei filler e l’impianto del materiale dovrebbe essere ripetuto dopo circa tre mesi.

 

L’obiettivo di questi trattamenti è quello di rendere più armonici i volumi del viso, rimodellare le asimmetrie, appianare eventuali rughe di espressione, eliminare inestetismi dei tessuti molli e prevenire i danni da invecchiamento.

Per quanto possa sembrare semplice eseguire questo trattamento, è invece importante rivolgersi sempre a medici competenti per essere sicuri che il materiale sia di qualità e che venga utilizzato in modo sicuro. Ovviamente anche il nostro studio è in grado di svolgere e fornire questa attività (come molti nostri pazienti già sanno molto bene!) che riteniamo utile e complementare per rendere davvero soddisfacente il risultato finale del nostro lavoro.

Perché salute significa anche vedersi bene e stare bene con se stessi.

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